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BORA Rivista 01|2020 – Italian

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Il mio momento clou è

Il mio momento clou è stata la conversazione con Michelle Obama - il cibo e soprattutto la salute sono due temi particolarmente importanti per lei”. ANNA JONES “Ehenis molor mint que eaqui reium illanihitis aut ut asimenim voluptatur, endite quiaect iatiberio.” ANNA JONES A dodici anni ha preparato la prima cena per la famiglia. Sua madre amava il cibo, come mamma in carriera e femminista non considerava la quotidiana preparazione della cena come il suo compito principale. Ma ha sostenuto di buon grado già molto presto la passione di Anna: “Se cucini bene tutti ti ameranno” Anna ride mentre lo racconta. “Ai miei genitori piace molto mangiare, ma cucinare non è il loro forte. Sono io l‘addetta ai fornelli.” Come autodidatta con diploma di laurea Anna ha fatto domanda, senza troppe speranze di successo, da Jamie Oliver. Sorprendentemente fu accettata. Ha lavorato per ben sette anni per la sua serie televisiva. “È stato un ottimo training per me: avevamo tre cucine e provavamo ogni giorno tantissimi prodotti, spezie e pietanze. Questo mi ha sensibilizzato nei confronti dei prodotti sani e di qualità.” Anna ama il cibo semplice e fresco, soprattutto le verdure. Nel periodo passato con In alto: Anna Jones è una vegetariana convinta. Sul suo blog e nei suoi libri di cucina mostra come possa essere versatile questa cucina. A destra: il suo lavoro con il celebre chef Jamie Oliver ha avuto un‘influenza decisiva sullo stile di cucina di Anna Jones fino ad oggi. 72 RIVISTA BORA

RITRATTO VIVERE Foto: Instagram/we_are_food Jamie è diventata vegetariana. Dopo un periodo di prova di quattro settimane ha notato l‘effetto positivo sul suo corpo. Così ha continuato, anche suo marito e il suo figlioletto sono oggi vegetariani: “Siamo una v-family.” Jamie Oliver ha avuto un‘enorme influenza sul suo sviluppo professionale. “Lui cucina ciò che la gente ama. E anch‘io ci provo, perché non voglio che i miei libri prendano la polvere negli scaffali. Vorrei che la gente li sfogliasse e che le loro pagine raccontino di belle serate passate cucinando.” Dal periodo trascorso con il famoso chef britannico rimangono alcuni aneddoti. Come quando hanno cucinato a Clarence House per il principe Carlo, appassionato sostenitore del movimento bio. Oppure per i membri del vertice dei G20. “Quella sera a Downing Street era leggermente nervoso anche Jamie. “In quell‘edificio storico la cucina è davvero piccola e abbiamo dovuto fare davvero molta attenzione alle scale strette e ai corridoi angusti. Il mio momento clou è stata la conversazione con Michelle Obama perché il cibo e soprattutto la salute sono due temi particolarmente importanti per lei”. Alla fine Anna ha provato a scrivere un libro tutto suo. Appena è uscito in Gran Bretagna le è stata offerta una colonna sul giornale “The Guardian”. Oggi è anche una blogger di successo. Realizza i suoi contributi insieme a una fotografa e stylist in uno studio vicino a Londra. “Il mio blog è letto da gente di tutte le età. Cercano idee e amano sperimentare. Credo però che ci sia una disparità tra la marea di libri di cucina e show televisivi e quello che la gente cucina davvero a casa. Ci sono persone che posseggono 200 libri di cucina e fanno sempre le solite sette ricette. È facile e lo posso anche capire perché ho un bambino di quattro anni. Anche per me spesso è importante che le ricette siano veloci.” Però per Anna il cibo deve essere sano. Il suo principio: la verdura al primo posto anche se si ha poco tempo. A questo si aggiungono alimenti a lunga conservazione in eccellente qualità. E poi: l‘organizzazione è tutto. “Le liste degli ingredienti nei miei libri seguono un semplice principio: Non si compra l‘harissa o la pasta di miso solo per un piatto. Offro più di una ricetta con questi ingredienti. Così possono essere riutilizzati e non stanno in giro inutilmente fino a quando sono finalmente scaduti.” In ogni minuto si percepisce il rispetto che Anna Jones prova nei confronti degli alimenti. Per lei è altrettanto importante come il fattore divertimento mangiando, come la compagnia in cucina. Ama cucinare con l‘amica Melissa Helmsley che per BORA ha già creato un libro 10/10 sulla cucina veloce e sana. “Con lei ho visto BORA per la prima volta e ne sono rimasta assolutamente entusiasta. Sono stata in così tante cucine e pensavo di aver visto ormai tutto.” Così ha ispezionato l‘aspirazione vapori inizialmente in modo molto meticoloso: dove va il vapore, come funziona, come si pulisce? “È stato davvero entusiasmante per me. Mi piace quando tutto è ben pulito. Le cappe sono spesso inefficienti e sembrano così massicce. Il fatto poi che si può mettere tutto in lavastoviglie è davvero un sogno. Come ho visto BORA è stato subito chiaro: la voglio avere nella mia cucina!” Perché anche le ricette vegetariane creano molto vapore ed è un bene che venga aspirato senza dare troppo nell‘occhio. Privatamente lei e il marito cucinano molto, al weekend spesso con gli amici. La cucina è presto piena. “Lo adoro. Ognuno chiede all‘altro come fa qualcosa, si impara gli uni dagli altri, per una sera diventiamo una food family.” Vita privata e lavoro vanno di pari passo. In aprile sarà pubblicato il suo nuovo libro di cucina: “One”. E poi? “Mio figlio ha cominciato adesso la scuola. Per un paio di mesi mi occuperò di lui più intensamente.” E naturalmente cucinerà con lui. Non può farne a meno. Segui Anna su Instagram: we_are_food

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