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BORA Rivista 01|2020 – Italian

BORA Magazine is published in 12 languages. It invites the reader to learn more about the BORA products and discover fascinating stories behind the brand.

“Se vinco o perdo una

“Se vinco o perdo una gara alla sera poi sono sempre la stessa persona.” PETER SAGAN La forza mentale ha oggi un‘importanza decisiva anche nel ciclismo. Hai un mental coach? Il mental coach migliore per me stesso sono io perché non c‘è nessuno che mi possa capire meglio. In principio è molto facile: il corpo e la psiche devono mantenere l‘equilibrio. Se non mi sento molto bene fisicamente anche la testa ne risente. Sono del parere che in definitiva sia soprattutto la testa a decidere tra vittoria e sconfitta. Come ti prepari mentalmente a una gara? Quando ero più giovane prima di una gara ero molto spesso nervoso. Poi ho vinto le prime gare e questo mi ha messo ancora di più in agitazione. Così ho deciso di cambiare il mio atteggiamento. Per diventare più forte a livello mentale ho stabilito quali erano le mie vere priorità nella vita. Ad esempio che la mia famiglia e i miei amici stiano bene e siano felici. Perché anche se vinco o perdo una gara alla sera poi sono sempre la stessa persona. Si possono vincere tante gare ed essere infelici lo stesso, è tutta una questione di atteggiamento. Purtroppo molte persone non sono felici con quello che hanno. Una figura importante nella tua vita è anche tuo padre Lubomir. Sì, assiste spesso alle mie gare. Credo di passare più tempo con lui che con tutti gli altri. È stato molto commovente vedere come ha gioito alla mia vittoria alla quinta tappa del Tour de France 2019. È stato postato un video dove si vede che mio padre è andato più fuori di testa di me. Per la vittoria di tappa al Tour de France il padre di Peter Sagan ha gioito proprio come il professionista delle due ruote. 76 RIVISTA BORA

RITRATTO VIVERE Foto: @Bettiniphoto Segui Peter su Instagram: petosagan La stagione del WorldTour dura da metà gennaio fino alla fine di ottobre. Come riesci a rigenerarti nelle brevi pause? Le mie giornate sono piuttosto intense, durante la stagione viaggio da una gara all‘altra. Non rimane troppo tempo, alle volte ho solo cinque minuti di tempo per me al giorno. Ma in questi cinque minuti stacco davvero la spina. La cosa di gran lunga più importante per me è dormire a sufficienza. Inoltre, le cose al di fuori dello sport sono enormemente importanti per me per ritrovare l‘equilibrio, soprattutto i momenti che passo con mio figlio Marlon (nato nell‘ottobre 2017). Sono infinitamente felice quando lo tengo tra le braccia. Pratichi anche sport ricreativi? Una volta praticavo lo snowboard, ho fatto molto sci di fondo e sci alpino, oggi lo posso fare solo fuori dalla stagione delle corse. Quando posso cerco sempre di salire sulla mountain bike perché è divertente e perché migliora anche l‘equilibrio sulle ruote. Andare in mountain bike è per molti giovani sportivi il primo passo verso il ciclismo, anch‘io ho cominciato così. Vivi nel Principato di Monaco... Sì, dove rockstar leggendarie come Ringo Starr abitano dietro l‘angolo e puoi incontrare anche Lewis Hamilton facendo la spesa. Per me però la cosa più importante è che qui ho le condizioni ideali per allenarmi anche nei mesi invernali. E il vicino aeroporto di Nizza offre i migliori collegamenti aerei. Quanti chilometri percorri in bicicletta all‘anno? Può variare, ma certamente più di 30.000 chilometri l‘anno. Se noto per essere anche un ottimo cuoco e alle volte cucini per l‘intera squadra. Sì, ho pagato i ragazzi per farmi i complimenti (ride). Sul serio però, la cucina è un mio grande hobby. Mi aiuta a rilassarmi. Mi riescono abbastanza bene le pietanze a base di pasta. Il mio interesse per la cucina dipende dal fatto che un‘alimentazione sana e mirata è di importanza decisiva per un atleta. Non mi piace però troppo andare a far la spesa. Qual è l‘idea base del libro di cucina che hai realizzato insieme a BORA? Per il mio BORA Edizione 10 | 10 ho scelto 10 ricette la cui preparazione e cottura non dura più di 10 minuti ciascuna. Questi piatti sono perfetti per gli sportivi perché sono leggeri, ricchi di proteine e quindi ideali per la rigenerazione. Quali similarità ti accomunano con lo sponsor della squadra BORA? Il fatto che per avvicinarsi alla perfezione ed essere il numero uno devi continuare a migliorarti e che devi fare quello che senti. Mi affascina anche il coraggio con il quale il fondatore dell‘azienda Willi Bruckbauer ha pensato e concepito una soluzione tecnica completamente nuova. È stato in grado di rendere l‘aspirazione vapori per le cucine così flessibile che anche nella cucina del pullmann del team è installato un sistema BORA. Dove ti vedi sportivamente tra cinque anni? Mi piacerebbe gareggiare per il resto della mia carriera per la squadra di BORA hansgrohe. La squadra è semplicemente ideale per me, l‘atmosfera è straordinaria e non c‘è alcun motivo per pensare nemmeno per un secondo di cambiare. E i tuoi obiettivi per la stagione 2020? Per la prima volta parteciperò al Giro d‘Italia. L‘Italia ha da sempre un posto molto particolare nel mio cuore perché qui nel 2008 ho conquistato il mio primo titolo mondiale. Credo che prendere parte una volta alla “Corsa rosa” sia il sogno di ogni professionista. Per me quest‘anno è finalmente arrivato il momento. E poi non vedo l‘ora di affrontare le prime tappe in Ungheria perché il mio paese d‘origine, la Slovacchia, non è molto lontano e certamente saranno presenti sul posto molti dei miei tifosi. Inoltre un‘altra maglia verde del Tour de France farebbe proprio una gran bella figura nella mia collezione. Qual è il tuo motto? Segui il tuo sogno, credi in te stesso e sii grato per quello che hai. RIVISTA BORA 77

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